Watto
di Padawan Lys

(lmonnet@edl.it)

  Grazie all’interessamento e alle pressioni esercitate da Lord Atilak e dall’Imperatore in persona, Jabba the Hutt alla fine ha accettato di rilasciare la nostra Padawan Lys (ved. numero scorso), la quale, malgrado la disavventura con il "Boss" di Tatooine, non ha perso la sua insana curiosità e la sua abituale incoscienza e, già che c'era, ha aspettato a lasciare il pianeta e si è rituffata in un'altra intervista impossibile piuttosto pericolosa... Questa volta infatti è scesa nei quartieri più malfamati di Mos Espa, alla ricerca del negozio di Watto. Lì ha raccolto dichiarazioni e aneddoti, intrisi di quella grande saggezza di vita che contraddistingue questo nobile (?) personaggio e soprattutto utilissime lezioni di economia e gestione aziendale. Vediamo com'è andata.

  GSNet (entrati nel negozio vediamo la sagoma alata di Watto volare a zigzag da un punto all’altro della stanza, sbattendo ovunque, negli scaffali e nei pezzi di ricambio): Salve, siamo qui per l’intervista... (Watto continua imperterrito a svolazzare e a sghignazzare tra sé e sé) non è stato facile trovarla, qui le catapecc... ehm, i negozi sembrano tutti uguali. Si ricorda che avevamo preso appuntamento per oggi, vero? (evitiamo di stretta misura un colpo d’ala) ... INSOMMA, VUOLE STARE UN PO’ FERMO?!

 

Watto (con voce impastata): Come? L’intervista? Ah, sì, sicuro, certo... quegli svitati che fanno le interviste impossibili, certo che ricordo.

 

GSNet: Molto umano da parte sua, ma... ci sembra un po’ sbronzo o sbaglio?

 

Watto (ridacchiando): Oh, beh, una bella bevuta per festeggiare Sebulba: con questa sono 25...

 

GSNet: 25 cosa? Vittorie?

 

Watto: No, 25 sconfitte consecutive! Ha stabilito il nuovo record.

 

GSNet: Ma come, Sebulba non era il campione dei campioni qui su Tatooine?

 

Watto (improvvisamente infelice): Già, ma da quando ha corso con quel ragazzo, non fa che uscire di pista all’ultimo giro e gridare «Poddooooo!» Quante bei soldi vinti da quando scommetto contro di lui! (inizia a singhiozzare)

 

GSNet: Su su, non faccia così ora. Non ce l’ha un fazzoletto con cui soffiarsi la probosc... cioè, il naso? (diamo un’altra occhiata alla sua appendice) Forse nel suo caso sarebbe meglio una tenda!

 

Watto (tira su con l’appendice... il naso... insomma con quello che è!): Non mi prendete in giro pure voi. Lo facevano già tutti a scuola...

 

GSNet: Interessante, che cosa le insegnavano? A far di conto per mandare avanti gli affari?

 

Watto: Macché, basta una calcolatrice per quello. Il problema è reggerla con le zampe che mi ritrovo, ecco perché ho dovuto andare a scuola: «Corsi di presa motoria per Toydarians» così li chiamavano.

 

GSNet: Ah, e ha imparato alla fine?

 

Watto: Non saprei dire, quella che ho ora in negozio è circa la centoduesima calcolatrice che cambio...

 

GSNet: Ottimo record, complimenti. Ci dica: quelli della sua razza svolgono tutti mansioni come la sua? Cioè... uomini d’affari, commercianti, negozianti e simili...?

 

Watto (cui improvvisamente spuntano le lacrime agli occhi): No, stanno tutti a casa ad aiutare le mamme e le mogli, vanno a prendere l’acqua ai pozzi. Non gli servono neppure i secchi, lo fanno direttamente con il naso e poi sempre con il naso una volta arrivati a casa...

 

GSNet: Ok, ok, ci siamo fatti l’idea, i dettagli non sono necessari!

 

Watto (singhiozza di nuovo, in un attacco di ciucca triste): Ecco, ce l’avete con me, come tutti quanti, solo perché non sono di qui (piange a dirotto).

 

GSNet: Ma no, che dice, non si nota per niente! Ha la stessa aria da... da galantuomo di tutti gli abitanti di Mos Espa. A proposito, ci parli del suo negozio, deve averci speso un bel po’, vero?

 

Watto: Ma quali spese... l’ho vinto al gioco, come pure la licenza e tutti i ricambi per dieci anni!

 

GSNet: Una bella fortuna.

 

Watto: Nient’affatto! Io non volevo un negozio di pezzi di ricambio, il mio sogno era quello di vendere dolci e liquori toydariani! Avevo pure fatto il corso da maestro cuoco per fare la pasta sfoglia da me.

 

GSNet: Dunque ha dovuto rinunciarvi.

 

Watto (ridacchiando un po’ imbarazzato): Beh, diciamo che di quando in quando mi piace provare ancora le mie creazioni, le faccio passare per olio per alimentatori, tanto più o meno ci assomiglia! Vedeste che ripresa che hanno gli sgusci da corsa dopo che si sono bevuti un bel po’ del mio «nettare suprême»!

 

GSNet (deglutendo un po’ a fatica): Ringraziamo il cielo che le macchine non possono parlare. Dunque la sua merce principale sono i pezzi di ricambio, oppure c'è dell'altro?

 

Watto (con voce stentorea da venditore di asta pubblica): «Venghino, siore e siori, ammirino l’eccezionale scelta di pezzi di questo negozio: disponibile ancora solo per pochi giorni l’eccezionale offerta ‘paga due droidi ne porti via uno’! Vendonsi come nuovi ricambi vecchi di soli duecent’anni! Ricordiamo alla gentile clientela che non si accettano, dico NON si accettano datarie della Repubblica! Ingresso vietato a maghi, ipnotizzatori o Jedi che siano. Niente trucchetti di nessun tipo, solo money... (e sfrega il pollice e l'indice). Qui si vende tutto e non si regala niente! (con voce sempre più forte) Ripeto, non si regala...

 

GSNet: D’accordo,  d’accordo, non si fa credito, su questo non avevamo dubbi, ma... ci perdoni la domanda (scrutiamo con curiosità negli angoli più bui del posto), è tutto perfettamente legale qui?

 

Watto (improvvisamente nervoso): Legale? Certo che è legale? Chi dice il contrario, chi?

 

GSNet: No, beh, sa le malelingue... si mormora che dietro al negozio in realtà lei spacci soldi falsi per le scommesse clandestine (lanciamo un’occhiata significativa a una porticina proprio a lato del bancone, da cui provengono strani rumori meccanici, come di macchine in funzione).

 

Watto (si affretta a chiudere la porta, dopo aver intercettato il nostro sguardo): Ah, non dovete fare caso a quei rumori. Ho una vecchia zia che ha il suo filatoio di là: mi sta preparando un copri-ali per l’inverno... ma cos’è? Non sarete mica agenti del fisco imperiale, eh?

 

GSNet: Chi noi? Ne abbiamo forse l’aspetto? E poi, anche fosse...

 

Watto: Anche fosse, niente storie. Io sono in regola, ho presentato la mia dichiarazione dei redditi puntualmente... (si interrompe con qualche colpo di tosse) quasi puntualmente, ero in ritardo solo di cinque anni.

 

GSNet: Possiamo immaginare che razza di dichiarazione avrà presentato dopo cinque anni. Deve rendere molto un posto così, vero?

 

Watto: Ma che rendita e rendita! (le sue ali si smorzano di colpo e sembra quasi scendere a terra, con aria molto umile) Con un negozietto come questo cosa volete che possa guadagnare? Giusto qualche milioncino per dare da mangiare alla mia vecchia zia, qualche spesuccia di poco conto... che so, uno sguscio di quando in quando, un uomo ha pure il diritto di divertirsi ogni tanto, qualche scommessina facile facile...

 

GSNet: Tutte attività altamente umanitarie, non mettiamo in dubbio. Però c’è comunque la storia di Anakin Skywalker: lei faceva partecipare un bambino di nove anni a corse pericolosissime! Come lo spiega questo?

 

Watto: Pericolosissime? Giusto per il mio povero cuore lo erano, non certo per quella peste! Voi avete saputo solo la storia dell’ultimo sguscio. Ma il ragazzo me ne aveva distrutti altri sei prima, poi mi prendeva tutti i migliori pezzi di ricambio, a mia insaputa, per costruire quel suo droide. È stato capace di mettere a soqquadro il negozio più di una volta per giocare a «cerca il droide perduto» con i suoi amichetti... insomma un vero terremoto. Il giorno che è partito, per festeggiare ho fumato il primo sigaro dopo più di vent’anni!

 

GSNet: A dir eil vero si dice che lei avesse l’aria parecchio abbattuta quando Qui-Gon Jinn ha preteso il rilascio del ragazzo a saldo della scommessa perduta...

 

Watto (con un sorriso astuto): Questi stranieri sono davvero sciocchi, l’ho già detto.  È stata la mia interpretazione migliore, visto come ci è cascato, mai fare troppo affidamento su un Jedi, non vede più in là del suo naso!

 

GSNet: Veramente è lo stesso Jedi che le ha fatto perdere tutti i soldi scommessi su Sebulba.. ma non perdiamoci in questi dettagli. Ha avuto altri schiavi dopo Anakin?

 

Watto:  Beh, dopo tutto ho bisogno di aiuto per mandare avanti il negozio, ma ho imparato la lezione: da allora non ho più avuto schiavi, né bambini, troppo imprevedibili e chissà perché, tendono subito ad abbandonare il posto, appena trovano di meglio! Ho preteso solo gente esperta, con più di venti anni di anzianità di servizio sulle spalle.

 

GSNet: Sì, comprendiamo. Li prende subito o prima fa fare loro una prova?

 

Watto: Esatto: li faccio scommettere su tutte le corse della settimana. Quelli che mi fanno vincere sono assunti.

 

GSNet: E quanti ne ha assunti finora?

 

Watto (con tono molto deluso): Nessuno, mi hanno fatto perdere tutti!

 

GSNet: Signor Watto, lei ci ha dato una grande lezione di vita, piena di eccellenti e ottimistici consigli per il futuro! Grazie a lei ora siamo sicuri che non apriremo mai un negozio e chi di noi avesse avuto qualche tendenza al vizio del gioco può considerarsi guarito! Le auguriamo affari lunghi e prosperi.

 

Watto (con voce che pare presa dagli steward dell’Alitalia): Grazie per aver scelto i nostri servizi, ci auguriamo che sia stato tutto di vostro gradimento. Tornate a trovarci presto. Arrivederci.